“Perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev’essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a’ delitti, dettata dalle leggi.”
Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene, 1764

Valutazione del danno e psicologia del lavoro

“Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno” (art.2043 del Codice Civile).

La valutazione del danno biologico di natura psichica è subordinata all’indagine psicodiagnostica che per prima cosa deve individuare chiaramente la presenza di un danno psicologico nella persona.

Generalmente i quadri diagnostici sono stress correlati, ovvero sono reattivi agli eventi che possono determinare una esposizione a condizioni ad alta intensità e breve esposizione (traumatiche) o a modesta intensità ma prolungate nel tempo (protratte). Individuato il danno è compito della pratica psicologica individuare il nesso di causa al netto di eventuali preesistenze e corrispondente alla recente letteratura scientifica in merito. Solo al termine di tale indagine che poggia su basi scientifiche è possibile formulare la quantificazione del danno o determinare indicazioni rilevanti per il Giudice. La nostra attività segue esattamente questo orientamento.

Perché vi sia danno psichico sono necessari tre elementi:

  • un evento dannoso traumatico e illecito (ad es. mobbing sul lavoro)
  • il turbamento psichico, che genera una lesione dell’integrità psicofisica
  • la prova del nesso causale fra evento dannoso e turbamento psichico, che non deve essere causato da preesistente psicopatologia

La lesione psichica non è apprezzabile materialmente e deve essere riscontrata e valutata nei suoi aspetti qualitativi e quantitativi da un esperto in materia (psicologo o medico psichiatra).
In quali casi può essere chiesto il risarcimento del danno psichico? Alcuni esempi:

  • danno da maltrattamenti, consistente nella lesione dell’integrità psicofisica subita dalla vittima di maltrattamenti in famiglia (ad opera di soggetti psicologicamente dominanti come i genitori, il coniuge o anche il figlio)
  • danno da stalking, consistente nella lesione dell’integrità psicofisica subita dalla vittima di stalking
  • danno da mobbing, consistente nella lesione all’integrità psicofisica (disturbo dell’adattamento, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore) cagionata da atti illeciti subiti allo scopo di isolare e allontanare un lavoratore.Si tratta di un caso specifico direttamente correlato alla vita lavotrativa.

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